Recensione Eternity – Danilo Gemma
Lo ammettiamo: a fini di questa recensione, โEternityโ รจ stato ascoltato durante una session di Assassinโs Creed: Odissey. Poco professionale? Forse, ma le composizioni di Danilo Gemma si sono dimostrate unโottima colonna sonora per duelli sanguinari contro polemarchi spartani, esplorazioni al chiaro di luna in templi abbandonati e scorribande piratesche nel mare Egeo. E non si tratta di unโosservazione irrilevante, considerato che parliamo proprio di un album di potenziali colonne sonore epiche. Si tratta di dieci composizioni che non sfigurerebbero di sottofondo ad un avventura fantasy, sci-fi o bellica, su pellicola o videoludica; siamo nel nel solco di autori come Hans Zimmerman, John Williams e Steve Jablonski, o di colonne sonore come quelle dei videogames Halo o God Of War. Cโรจ tutto il pathos delle orchestrazione pompose, lโenfasi eroica dei cori e le percussioni marziali, qualche incursione nellโelettronica e nelle distorsioni; come nel piรน classico blockbuster Hollywoodiano, cโรจ la tensione romantica (Silken Shards, e i trionfi piรน drammatici e risolutivi (Paladins).Sembra quasi di vedere un film che in realtร non esiste. Forse, se esistesse, il film di โEternityโ sarebbe un pelo troppo pomposo, magari una di quelle americanate visivamente appaganti e intimamente tamarre. Ma al di lร di questo, quello che perรฒ impressiona del lavoro di Danilo รจ lโestrema credibilitร , la sensazione di essere di fronte ad un prodotto che รจ lo showcase di un professionista. Ancora piรน sorprendente quando scopriamo che il compositore ha solo 25 anni e ha giร dimostrato di saper fare anche altro, oltre a maneggiare lโepicitร , con il malinconico โSong Of The Praireโ. Insomma, produttori e registi di film, corti e videogiochi, sapete cosa fare.
Fonte: rockit.it